Il legame con la propria terra in un’installazione “sotto pelle” di un’artista pugliese
La ricerca artistica di Maria Grazia Carriero (Gioia del Colle, 1980) sulla coesistenza di reale e virtuale muove da un costante interesse antropologico verso le forme di persistenza dell’arcaico nella contemporaneità. L’elemento popolare, rituale o folkorico, è spesso destrutturato per essere riattivato in definizioni estetiche inedite che ne tutelano la preziosa energia primigenia, come testimonianza reiterata dell’uso simbolico e quotidiano delle sue manifestazioni.
Under Skin è il titolo dell’intervento presentato dall’artista a Lecce, a cura di Nicola Zito, all’interno di The Zone, un interessante progetto espositivo e di dialogo artistico sorto all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Data la sua collocazione “marginale” del lungo corridoio dell’istituto accademico, tale spazio rappresenta un punto di transizione fisico e simbolico della ricerca abbracciata dagli artisti. Qui, la presenza della cornice offre una dimensione protetta, isolata ma permeabile, che accoglie l’intervento dell’artista.
The artistic research by Maria Grazia Carriero (Gioia del Colle, 1980) on the coexistence of reality and virtuality moves from a constant anthropological interest towards the forms of persistence of the archaic in contemporaneity. The popular element, ritual or folkoric, is often deconstructed to be reactivated in new aesthetic definitions, in linguistic structures that protect the precious primordial energy, as a repeated testimony of the symbolic and daily use of its manifestations.
Under Skin is the title of the intervention showcased by the artist inLecce, curated by Nicola Zito, within The Zone, an interesting exhibition project and artistic dialogue arose within the Academy of Fine Arts in Lecce. Due to the “marginal” location of the long corridor of the academic institution, this space represents a point of physical and symbolic transition for the research embraced by artists. Here, the presence of the frame offers a protected dimension, isolated but permeable, that welcomes the artist’s intervention.
Maria Grazia Carriero, Under Skin, 2022, dettaglio
Maria Grazia Carriero sceglie di inserire all’interno di questo spazio una riflessione che destruttura un materiale peculiare del territorio pugliese – quello del telone che definisce la geografia dei suoi luoghi rurali – per ricomporlo in una sintassi minimalista di forme e segni, dove linee intrecciate sono simultaneamente allusione all’oggettofisico ma anche astrazione simbolica destinata a durare oltre la caducità della loro apparenza materica.
Under Skin è un’installazione che combina ventuno moduli dipinti a un frammento consunto di tendone. Nerosu bianco, a ricordare, nella sua essenzialità, la coesistenza possibile di elementi apparentemente in opposizione, bilanciati da un’azione artistica che si affida alle radici antropologiche di un intero territorio, in una prospettiva che possa salvaguardarne il senso arcaico, accogliendo materiali e azioni che appartengono allo scorrere del tempocollettivo.
Maria Grazia Carriero chooses to insertwithin this space a reflection that deconstructs a material peculiar to the apulian territory – that of the tarp that defines the geography of its rural places – to recompose it in a minimalist syntax of shapes and signs,where intertwined lines are simultaneously allusion to the physical object but also symbolic abstraction destined to last beyond the transience of their material appearance.
Under Skin is an installation that combines twenty-one painted modules to a worn-out piece of tarp. Black and white, to recall, in its essentiality, the possible coexistence of elements apparently in opposition, balanced by an artistic action that relies on the anthropological roots of an entire territory, in a perspective thatcan safeguard its archaic sense, welcoming materials and actions that belong to the flow of collective time.
Maria Grazia Carriero, Under Skin, The Zone, Accademia di Belle Arti di Lecce
Persiste, allora, quel sentimento che abita le cose rendendole più familiari. La stessa energia che si cela nei paesaggi osservati in movimento, nella gestualità rituale e disciplinata che sopravvive ai mutamenti, alimentando il senso di appartenenza a una comunità che di quei segni fa costantemente uso, traghettandoli nelcontemporaneo, integrandoli, infine, alle nuove tecnologie.
“Un nesso gnoseologico oltre che storico”, scrive il curatore Nicola Zito, “che si manifesta visivamente nell’installazione, in cui i dipinti vengono affiancati da un frammento lacero dei teloni e da coordinate spaziali, inserti oggettuali e geografici che ancor più evidenziano questa correlazione, annidata sotto la pelle della materia e del segno”.
Thus, the feeling dwelling in things persists, making them more familiar. The same energy that is hidden in the landscapes observed in motion, in the ritual and disciplined gestures that survives the changes, nourishing the sense of belonging to a community that constantly makes use of those signs, ferrying them into the contemporary, integrating them, finally, to new technologies.
“A both gnoseological and historical link”, writes the curator Nicola Zito, “which is visually manifested through the installation, where the paintings are flanked by a fragment of torn tarpaulins and spatial coordinates, objects and geographical inserts that even more highlight this correlation, nestled under the skin of the material and the sign”.
Maria Grazia Carriero, Under Skin. Ecoline su carta, frammento di tessuto, dimensioni variabili, 2022
L’installazione Under Skin di Maria Grazia Carriero, a cura di Nicola Zito, con allestimento, grafica e comunicazione di Aurora Lacirignola, sarà visitabile sino al 22 febbraio 2023 presso The Zone a Lecce, negli spazi dell’Accademia di Belle Arti, in via Libertini 3.
The art installation Under Skin by Maria Grazia Carriero, curated by Nicola Zito, with setting up, graphic design and communication by Aurora Lacirignola, will run until 22 February 2023 at The Zone in Lecce, in the spaces of the Academy of Fine Arts, in via Libertini 3.